Lo Psicoterapeuta che uscirà da questa Scuola, avrà una visione degli approcci alle problematiche psicologiche completa ed esauriente sulla base della prassi psicodinamica. Avrà avuto una formazione dettagliata ed articolata sulle discipline che maggiormente possono forgiare la sua strumentazione analitica, interpretativa ed applicativa. Attraverso un incessante lavoro di esercitazioni e simulate, con l’aiuto di esperti e qualificati professionisti del settore, opererà sulla migliore qualità della sua futura relazione con il paziente. Pur nel rispetto delle applicazioni delle disposizioni ministeriali per talune materie, saranno inoltre trattati alcuni argomenti di completezza per una più attuale alleanza analista/paziente, per sviluppare le capacità indispensabili per essere competenti in psicoterapia.
Ecco tre esempi illustrativi di ciò che intendiamo raggiungere, tratti dalla letteratura di riferimento (da Bienenfeld et alt.,2000).
Confini: la capacità di
1) Stabilire e rispettare una determinata cornice del trattamento (per esempio definire un programma ed attenersi alle sue tempistiche, alle sue modalità di interazione con le istituzioni e relazioni esterne)
2) Istituire e mantenere un rapporto di tipo professionale
3) Proteggere la privacy del paziente
4) Accordarsi in modo appropriato con il paziente in merito al pagamento
Alleanza terapeutica: l’abilità di
1) Instaurare un rapporto ed un’alleanza terapeutica con il paziente
2) Permettere al paziente di partecipare attivamente al trattamento
3) Riconoscere e rimediare alle difficoltà che possono sorgere nell’alleanza
4) Stabilire il focus della cura
Tecniche di intervento: la competenza nel
1) Mantenere il focus del trattamento
2) Analizzare un’affermazione, un comportamento o una reazione emotiva del paziente e dare una valutazione della sua risposta
3) Riconoscere il momento giusto in cui terminare il trattamento e saper gestire tale fase.
O ancora, secondo un altro elenco (Beitman e Yue,1999) che prevede:
– Interventi verbali: la capacità di utilizzare una vasta gamma di interventi verbali, che includono quelli con cui fornire speranza,rassicurazione,informazioni e supporto,riflessione,interpretazioni e confronto;mantenere il paziente nel focus; promuovere l’identificazione da parte del soggetto dei propri sentimenti, pensieri e modalità comportamentali ricorrenti;incoraggiare e rafforzare il cambiamento;
– Sistemi di identificazione: l’abilità di usare il ragionamento induttivo per generalizzare, partendo da piccole porzioni di informazione fino ad arrivare alla definizione di ampi modelli comportamentali relativi ai sentimenti ed ai pensieri del paziente, che sia quest’ultimo sia il terapeuta riconoscono bisognosi di cambiamento, e che una volta modificati conducano al risultato desiderato;
– Strategie di cambiamento: la competenza nel
1) Riconoscere i tre stadi del cambiamento(scartare i modelli disfunzionali,dare inizio a quelli funzionali,mantenerli);
2) Identificare i tre ordini di cambiamento (aiutare il paziente a fare qualcosa di diverso, aiutarlo a modificare la sua modalità tipica in un modo che porti a nuove situazioni ed insegnargli a cambiare le proprie modalità senza l’aiuto del terapeuta);
3) Identificare i cinque ambiti del funzionamento del paziente (emotivo, cognitivo, comportamentale, interpersonale e sistemico)
4) Fare uso di un’ampia gamma di tecniche, in riferimento ad ognuno di questi ambiti, per aiutare il soggetto a conseguire il cambiamento.
Insomma, l’iscritto a fine Scuola avrà impostato il suo saper essere psicoterapeuta sull’apertura mentale, sulla pazienza collaborativa, sul lavoro su se stesso e sulle proprie capacità espressive e comunicative, ma, soprattutto, sul rispetto e sulla devozione all’altrui sofferenza, punto fondante di qualunque professione che voglia definirsi terapeutica.